Intorno agli inizi degli anni ottanta prese forma e consapevolezza, quello che già da tempo avevo intuito, il concetto secondo il quale è troppo debole il linguaggio artistico per incidere positivamente sui processi di crescita della società.
Altri sono i linguaggi che penetrano le generazioni forgiandole. La televisione, la stampa ed oggi internet sono mezzi di comunicazione talmente potenti e prepotenti da condizionare le società in positivo o in negativo.
Deluso e con un senso di impotenza mi sono rifugiato nello studio di grandi maestri del passato, quasi nel voler cercare in loro una risposta. Del resto gli anni ottanta sono stati gli anni della transavanguardia, della “Ideologia del traditore”, dello sguardo indietro.
Ho preso in considerazione innanzitutto Caravaggio e "La Zattera della Medusa" di Théodore Géricault. Da quest’ultimo, partendo da un dato pittorico sono approdato successivamente ad uno materico e tridimensionale, aspetti che condizioneranno tutte le mie fasi successive.


Libera interpretazione dalla “Deposizione” di Caravaggio

Libera interpretazione dalla “Deposizione” di Caravaggio

Acquerello e matita su carta

cm. 35x50

 

Libera interpretazione dalla Zattera della medusa di Théodore Géricault

Libera interpretazione da "La Zattera della medusa" di Théodore Géricault

Gesso, segatura e colla, legno, acrilico

cm. 170 x 160 x 10

 

Libera interpretazione dalla Zattera della medusa di Théodore Géricault

Frammento da la "Zattera della medusa" di Théodore Géricault

Gesso, segatura e colla, legno, acrilico

cm. 60 x 100 x 20