Il 1975 è stato per me un anno di svolta.
Dopo una prima fase di studio in cui mi sono guardato intorno alla ricerca di contenuti e di un linguaggio che li potesse esprimere con chiarezza e coerenza, ho cominciato a comunicare dei concetti attraverso la pittura. Ero da poco passato da una dimensione paesana, ancora rurale, al frastuono della città.
Dopo una fase di meraviglia e di fascino per questa nuova realtà, è subentrato in me un senso di fastidio per una dimensione stressante che provoca alienazione e allontana l'uomo dal suo contesto naturale. Le mie tele si sono popolate di minacciosi ed inquietanti pezzi meccanici ingigantiti.
La tecnologia, atta a migliorare l'esistenza umana, si rivolge contro l'uomo, imponendo un rapporto arrogante e squilibrato.


Pezzi meccanici

Pezzi meccanici

Matita su carta

cm. 70 x 100

 

Pezzi meccanici

Pezzi meccanici

Matita su carta

cm. 70 x 100

 

Pezzi meccanici

Pezzi meccanici

Matita su carta

cm. 70 x 100

 

Pezzi meccanici

Pezzi meccanici

Dipinto ad acrilico su tela

cm. 120 x 100

 

Pezzi meccanici

Pezzi meccanici

Matita su carta

cm. 70 x 100

 

Pezzi meccanici

Pezzi meccanici

Dipinto ad acrilico su tela

cm. 120 x 100